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Global City Report: nel nord Europa le città più Smart

Venti le città europee analizzate a partire dalle 6 marco aree che identificano una Smart City. Copenhagen prima in sostenibilità, Roma e Milano ancora poco "tecnologiche".

(Rinnovabili.it) – E’ stata presentata pochi giorni fa la quinta edizione dell Global City Report 2012, il rapporto realizzato da  Scenari Immobiliari e Generali Immobiliare Italia, con lo scopo di analizzare l’evoluzione delle principali città europee individuando quelle che meglio hanno saputo investire nell’innovazione, intesa non solo come sviluppo tecnologico, ma anche come capacità di generare creatività, capitale umano e sociale, risorse economiche, benessere, puntando a divenire una Smart City.

L’indagine ha riguardato venti città di cui 15 capitali e cinque città di medie e grandi dimensioni che, pur non essendo capitali, giocano un ruolo importante in campo europeo e mondiale. Il confronto è avvenuto a partire da una serie di parametri quantitativi che hanno permesso di individuare i punti di forza, le debolezze, gli obiettivi futuri ed i risultati raggiunti, partendo innanzitutto dalle 5 macro aree che individuano una Smart City:

 

  • Connessioni, intese non solo da punto di vista tecnologico, ma anche economico e infrastrutturale;
  • Capitale umano, con implicazioni relative al grado di istruzione della popolazione, all’apertura mentale, alla coesione sociale, alla creatività, alla qualità abitativa, alla partecipazione alla vita pubblica, dal momento che le politiche di sviluppo di una città devono essere indirizzate dalle domande della comunità e dai bisogni espressi  dai  diversi  soggetti  che  vivono  la città.
  • Cultura, che comprende il grado di istruzione, oltre alle caratteristiche dell’offerta formativa e delle infrastrutture culturali.
  • Creatività, intesa come capacità da parte delle autorità e dei cittadini di sfruttare le competenze tecnologiche,  imprenditoriali  e  sociali,  puntando all’eccellenza in specifiche aree di attività.
  • Consumi, ambiente e qualità della vita, intesa come capacità di perseguire uno sviluppo sostenibile attraverso l’ottimizzazione dell’uso delle risorse ambientali, una efficiente politica in tema di risparmio energetico, raccolta dei rifiuti, razionalizzazione dell’edilizia, protezione e gestione del verde urbano, recupero delle aree dismesse.

 

Le prime della classe

La metropoli più “globale” si conferma essere Londra, riconosciuta dal Report quale città una forte influenza economica a livello europeo e mondiale, caratterizzata da un alto livello internazionalizzazione, con forza lavoro qualificata, una pianificazione urbanistica efficiente e nello stesso tempo, attenta alle fasce più deboli della popolazione ed all’ambiente.

 

Tra le città leader anche Parigi, ai primi posti in tutte le classifiche parziali soprattutto per quanto riguarda l’innovazione tecnologica e la creatività, ma sono le città nordeuropee ad eccellere per efficienza tecnologica, attenzione ai problemi sociali e soprattutto sostenibilità: guida la classifica Copenhagen seguita da Amsterdam, Helsinki, Londra e Stoccolma.

 

Per quanto riguarda l’Italia, il Report ha preso in esame Roma e Milano, mettendo in risalto le carenze tutt’oggi esistenti dal punto di vista dell’efficienza tecnologica, ancora poco sviluppata a confronto con le altre città europee, a causa soprattutto di politiche economiche e sociali inadeguate, ma anche a causa di un atteggiamento culturale conservatore e restio ad affrontare i rapidi mutamenti che una Smart City impone. Le maggiori criticità riscontrate dal Report riguardano Roma che si rivela ricca di progettualità (4° posto per creatività), ma che troppo spesso si dimostra incapace a portare a termine i progetti. La capitale italiana purtroppo si aggiudica il primato negativo anche come città più trafficata, piazzandosi agli ultimi posti anche per chilometri di piste ciclabili. Milano prima in classifica per creatività, soprattutto grazie all’industria del design, ma ancora troppo indietro per quanto riguarda l’impiego di fonti rinnovabili, dove anche la capitale italiana si rivela leggermente al di sotto della media europea.