La possiamo definire una giornata di ordinaria follia quella trascorsa ieri in Senato impegnato nella votazione dell’emendamento del Governo sullo spalma crediti del Superbonus in 10 anni. Il testo passa per un solo voto
Entro il 28 maggio il Ddl 39/2024 dovrà essere convertito in legge
L’emendamento proposto dal ministro Giorgetti che introduce nel DL 39/2024 lo spalma crediti Superbonus passa al Senato con un solo voto. Il testo non si salva grazie alla maggioranza, bensì ad un voto inatteso da parte di una senatrice di Italia Viva che sposta così l’ago della bilancia a favore dei sì, chiudendo le votazioni con 9 favorevoli contro 8 contrari. Ma il tanto discusso emendamento parzialmente retroattivo sulle detrazioni legate al Superbonus del 2024, è stato oggetto di un vero e proprio blitz nel cuore della Commissione Finanze.
Il blitz del governo alla ricerca di un voto in più
Si potrebbe definire come una giornata di ordinaria follia quella di ieri in Senato. Come preannunciato in alcune dichiarazioni pubbliche dei giorni scorsi, l’emendamento disegnato da Giorgetti per allungare a dieci anni il recupero della detrazione legata agli interventi di Superbonus del 2024, non è piaciuto ad Antonio Tajani, leader di Forza Italia. Una decisione che ha messo in subbuglio il governo preoccupato di non riuscire ad ottenere la maggioranza dei voti favorevoli, avendo contro sia l’opposizione che FI. Per ovviare al problema si è pensato quindi di aumentare di un senatore i componenti della Commissione Finanze, spostando in tutta fretta il senatore Salvo Sallemi ovviamente di Fratelli d’Italia. In questo modo dai 19 componenti originari si sarebbe passati a 20 componenti guadagnando un voto favorevole. Una mossa insolita e certamente forzata, ma concessa dal regolamento.
Tuttavia, perché sia approvato l’aumento di componenti della Commissione, la proposta deve prima essere comunicata in aula dal presidente La Russa. A questo punto avviene il colpo di scena nel colpo di scena, La Russa dichiara che la composizione della commissione muterà dal giorno seguente.
Nonostate questi tentativi confusi, l’emendamento del Governo passa comunque grazie al voto di Italia Viva che si dissocia dall’opposizione schierandosi invece con Lega e Fratelli d’Italia.
Spalma crediti in 10 anni non solo per il Superbonus
A Tajani ed a Forza Italia non piace la retroattività dello spalma crediti del Superbonus. Nonostante le smentite di Giorgetti, il testo spalmerebbe tutti i crediti del 2024 su un orizzonte di 10 anni, dunque anche i crediti dichiarati a gennaio prima dell’entrata in vigore del Ddl (ecco qui la retroattività). In realtà la dilazione sui dieci anni per recuperare i crediti direttamente legati alla detrazione, non incide solo sul Superbonus, ma ingloba anche le sue due declinazioni in Sismabonus e Bonus Barriere Architettoniche. Le disposizioni varranno però solo per la detrazioni diretta e non per le opzioni alternative di cessione o sconto in fattura.
Oltre a chiedere una revisione delle tempistiche, gli azzurri chiedevano inoltre di posticipare il divieto fatto alle banche di compensare i crediti dei bonus con i debiti previdenziali. Entrambe le proposte erano contenute in una serie di emendamenti che però non sono piaciuti al Mef e non hanno ricevuto l’ok al Senato.