Il ritardo nell’emanazione dei decreti attuativi genera incertezza e limita la pianificazione nel medio-lungo periodo, bloccando di fatto gli investitori
(Rinnovabili.it) – Normative chiare e durature che favoriscano un uso efficiente delle fonti rinnovabili e premino le tecnologie più performanti in termini di costi-benefici. È quanto chiede il Presidente di FIPER, Walter Righini, che, in un editoriale in cui commenta l’evoluzione del settore del teleriscaldamento a biomassa in seguito all’entrata in vigore del Decreto legislativo 28/2011, si esprime sul ritardo nell’emanazione dei decreti attuativi: ben 150 giorni di attesa che hanno portato gli investitori a temporeggiare sulle tecnologie termiche, in cui incentivi sono in via di definizione, e ad affrettarsi a terminare gli impianti per la produzione di energia elettrica da biomassa per assicurarsi per i prossimi 20 anni la tariffa omnicomprensiva. Per Righini, infatti, se da una parte le ombre del 2011 sul settore del teleriscaldamento a biomassa hanno lasciato il posto alle forti aspettative dei produttori di calore da FER (grazie soprattutto all’entrata in vigore del Decreto), dall’altra l’assenza dei decreti attuativi cui fare riferimento genera incertezza e indugio. A ciò si aggiunge anche il sensibile decremento nella domanda di calore dovuto all’effetto dei cambiamenti climatici, che di fatto hanno reso le stagioni invernali più miti. L’auspicio della Federazione Italiana Produttori Energie Rinnovabili è che il Governo faccia la sua parte per attirare nuovi investimenti in un settore come quello termico, cui il PAN attribuisce una quota del 44% per raggiungere gli obiettivi della Direttiva 20-20-20. “Decreti attuativi, misure di incentivazione e regolamentazione – ha detto Righini – permettono a chi vuole investire di redigere business plan di medio-lungo periodo, senza subire cambiamenti legislativi in corso d’opera”.