Dai laboratori del Fraunofher statunitense arriva la ricerca che sperimenta la laminazione delle celle fotovoltaiche con polimeri inorganici al posto del più tradizionale EVA
(Rinnovabili.it) – Prende spunto dal mondo della chirurgia estetica l’ultimo “elisir anti-età” pensato per allungare la vita al fotovoltaico. L’ultima sperimentazione arriva dai laboratori del Centro Fraunhofer per i Sistemi Energetici Sostenibili (CSE) a Cambridge, dove un team di scienziati sta testando le performance del silicone nella struttura delle celle solari. Questi polimeri organici vengono di norma impiegati nell’incapsulazione dei moduli fotovoltaici al fine di fornire un rivestimento di protezione a celle e griglie di contatto.
I ricercatori del CSE hanno però tentato una strada differente, introducendo il silicone nel processo di laminazione, che consiste nell’unione/fusione dei diversi strati di cui è composta la cella e che generalmente impiega l’etilene-vinil acetato, o EVA. Al fine di determinare se il silicone possa o meno sostituire l’EVA, i ricercatori di Fraunhofer stanno collaborando con quelli della Dow Corning Corporation, il più grande produttore al mondo di siliconi utilizzati in medicina, cosmetica e industria automobilistica. Gli scienziati hanno rivestito le celle fotovoltaiche con silicone liquido. “Quando si indurisce, sigilla le celle e i componenti elettronici hanno una protezione ottimale“, afferma il responsabile del progetto Rafal Mickiewicz. I moduli così realizzati sono stati testati in una camera climatica a basse temperature e sottoposti a deformazione meccanica dimostrando performance miglior delle unità laminate con l’EVA.