Il Belpaese si classifica secondo nella graduatoria mondiale dell'efficienza energetica. Il suo tallone d'Achille? I consumi troppo alti degli edifici commerciali
(Rinnovabili.it) – La Germania è la nazione con le migliori prestazioni al mondo in fatto di efficienza energetica. Lo rivela l’organizzazione no-profit ACEEE – American Council for Energy Effiency Economy nel suo nuovo rapporto di analisi dei consumi e della razionalizzazione energetica in 16 economie mondiali, tra cui anche l’Italia. Ed è proprio il belpaese ad essersi aggiudicato il secondo posto nella classifica mondiale, seguito a ruota, dall’Unione Europea nel suo insieme, dalla Cina e quindi dalla Francia.
Giunto alla sua seconda edizione, il rapporto ACEEE rileva che, nonostante alcuni paesi stiano avanzando in maniera significativa, rimane ancora un ampio margine di miglioramento per tutte le economie analizzate, compresi gli Stati Uniti, classificatisi 13 ° su 16 davanti a Russia, Brasile e Messico. Questi economie rappresentano oggi, nel complesso, oltre l’ 81 per cento del prodotto interno lordo mondiale e il 71 per cento del consumo globale di energia. I 31 parametri impiegati per l’analisi sono stati divisi in quattro gruppi: le indicazioni energetiche nazionali e il consumo dell’energia nei settori dell’edilizia, dei trasporti e dell’industria. “La Germania – ha commentato il direttore esecutivo di ACEEE, Steven Nadel – è il primo esempio di una nazione che ha fatto dell’efficienza energetica una priorità assoluta. Gli Stati Uniti, invece, a lungo considerati leader mondiali innovativi e competitivi, stanno progredendo molto lentamente, mentre Paesi come l’Italia e la Cina hanno compiuto un balzo in avanti”.
Il documento non manca di evidenziare le aree di possibile miglioramento. Per l’Italia il settore su cui insistere è quello edile: mentre gli edifici residenziali consumano una quantità simile di energia per metro quadrato rispetto alle controparti europee, quelli commerciali superano qualsiasi altro riferimento dell’analisi effettuata da ACEEE. Secondo gli autori potremmo trarre beneficio dall’istituzione di un programma obbligatorio di etichettatura edilizia ed estendendo gli standard ad apparecchi e attrezzature.