Il governo australiano ha deciso di anticipare di un anno la chiusura della carbon tax e tagliare il budget destinato ai programmi ambientali causando malcontento tra i gruppi ambientalisti
(Rinnovabili.it) – Arriva dal governo australiano la decisione di mettere fine alla carbon tax con un anno di anticipo. Lo ha dichiarato direttamente il primo ministro Kevin Rudd rivelando l’intenzione di spostarsi dal regime che ora chiede 25 dollari australiani (circa 17 euro) per tonnellata di CO2 a un sistema con prezzi variabili a partire da luglio 2014. L’Australia sostituirà quindi la tassa sul carbonio con un sistema di scambio di emissioni (ETS) un anno prima del previsto.
La manovra del governo potrebbe causare la caduta del prezzo del carbonio, che da 17 euro potrebbe crollare a circa 4 euro nel 2014-2015. E come fronteggiare il calo degli incassi? Il governo pensa di riuscire a recuperare il mancato guadagno di circa 2,7 miliardi di euro con una serie di misure relative ad aumentare la sicurezza energetica attraverso un programma biennale affiancato dalla variazione degli incentivi fiscali destinati alle auto aziendali.
Ad essere ridotta invece sarà tutta una serie di fondi ambientali che subiranno dei tagli sostanziali. E’ prevista infatti la diminuzione di circa 140 milioni di euro degli incentivi destinati al programma per la cattura e lo stoccaggio del carbonio e un taglio di 150 milioni al fondo per la biodiversità seguiti dalla diminuzione del budget a disposizione del programma per la diffusione delle tecnologie pulite. “Il governo ha deciso di chiudere la carbon tax per aiutare le famiglie ad affrontare il costo della vita per e per ridurre i costi per le piccole imprese”, ha detto Rudd ai giornalisti durante una conferenza stampa tenutasi nel Queensland.
La manovra non ha però lasciato indifferenti gli ambientalisti, che non accettano la riduzione dei fondi mascherata da manovra per la salvaguardia ambientale. “Non si protegge l’ambiente tagliando i fondi destinati ai programmi ambientali!” ha dichiarato il senatore del partito Green Party Christine Milne.