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Smog, l’UE deciderà se multare l’Italia dopo le elezioni

Intorno al 9 marzo è prevista la decisione dell'Unione Europea sulle misure integrative presentate da Italia e altri paesi per ridurre lo smog nelle città

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Galletti lascia all’Italia una eredità pesante sullo smog

 

(Rinnovabili.it) – Con un colpo di reni, il Ministro dell’Ambiente Galletti è riuscito a respingere anche l’ultimo attacco dell’Unione Europea. La decisione sulle eventuali sanzioni che l’Italia dovrà pagare per non aver saputo ridurre i tassi di smog nelle proprie città è rinviata alla prima metà di marzo. Poco dopo le elezioni, quando il tema sarà meno al centro del dibattito né, forse, sarà uscito alcun governo dalle urne.

Di certo, Galletti non sarà il prossimi Ministro dell’Ambiente, visto che non è stato ricandidato. Ma gli effetti economici di un sostanziale immobilismo – che viene da lontano – sulle politiche di miglioramento della qualità dell’aria potrebbero colpire comunque i cittadini. Che oltre a mettere a rischio la salute inalando PM10 e NO2 oltre i limiti di legge per lunghi periodi dell’anno, potrebbero essere chiamati a sborsare milioni di euro di multa.

 

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Per la verità, l’Italia non è la sola in questa tragica incapacità di risolvere strutturalmente la grave questione dello smog. L’Europa potrebbe multare anche Germania, Francia, Spagna, Regno Unito, Romania, Ungheria, Repubblica ceca e Slovacchia, mentre cause legali sono già state avviate contro Bulgaria e Polonia. Tutti i paesi hanno consegnato entro i termini (9 febbraio) il loro piano integrativo per calmare le ire di Bruxelles. L’Italia, però, si è limitata a ribadire impegni già presi in passato e rispedire all’Europa la Strategia energetica nazionale. Non è chiaro se questo basterà a convincere l’esecutivo comunitario, che potrebbe storcere il naso davanti all’assenza di sforzi supplementari.

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e l’Alleanza per la salute e l’ambiente (HEAL) hanno invitato ieri l’UE a “adottare misure decisive” per ripulire l’aria. In una lettera aperta ai Ministri della Salute e a tre Commissari europei, HEAL ha invitato i governi nazionali e l’Unione a fare della qualità dell’aria un punto cruciale delle politiche anche nei settori diversi dalla sanità, come clima, energia e trasporti.