Con 44.000 firme, il Comitato promotore degli 8 referendum che saranno votati nel 2013 è vicinissimo alle 50.000 necessarie e chiede la mobilitazione anche delle forze politiche
(Rinnovabili.it) – “O vi assumente la responsabilità di disperdere quanto raccolto, oppure ci date una mano a raggiungere le 50.000 firme”. È questo in sintesi il messaggio che il Comitato Roma Sì Muove ha lanciato ieri alle forze politiche capitoline per mobilitarle nella sottoscrizione degli 8 referendum proposti dal Comitato per una città migliore. Ieri, infatti, in Campidoglio c’è stata la consegna simbolica degli scatoloni contenenti 44.000 firme di cittadini romani, raccolte grazie alla mobilitazione del Comitato negli ultimi 3 mesi, nonostante vari ostacoli burocratici e la censura di alcuni media. «Noi abbiamo fatto la nostra parte – hanno dichiarato i 3 componenti del Comitato Mario Staderini, Umberto Croppi e Angelo Bonelli – ci sono 320mila firme complessive che si possono ancora salvare proseguendo la raccolta, ora tocca alle forze politiche, che finora sono state a guardare, decidere se Roma Sì Muove debba fermarsi». I referendum in questione rappresentano un’ottima opportunità per i cittadini di vivere al meglio e in modo più sostenibile la città e il numero di firme raccolto fino a oggi dimostra quanto sia grande la loro voglia di partecipazione e cambiamento.
Tra gli 8 quesiti refendari proposti, quattro dedicati a tematiche ambientali: si va da “Più verde, meno cemento”, per un piano straordinario che fermi il consumo di territorio salvaguardando l’agro romano e aumentando il verde pubblico, a “Meno traffico, più trasporto pubblico”, per ridurre il traffico e lo smog, investendo su tram, car sharing, linee metropolitane, pedonalizzazioni e rete ciclabile, “Rifiuti zero”, per rivoluzionare le politiche sui rifiuti aumentando il riciclo e il riuso, e “Mare libero”, contro il “lungomuro” che impedisce la visibilità del mare di Roma. Per lasciare la propria firma è sufficiente recarsi in una delle sedi dei vari municipi della città. I referendum saranno votati nei primi 6 mesi del 2013 e diventeranno un “preciso indirizzo per il prossimo Sindaco” solo se a votare sarà almeno il 30% dei romani e vinceranno i Sì.