Inviato nel reattore n. 1 per cercare tracce del combustibile nucleare esausto, il robot più avanzato del mondo ha fallito la sua missione
(Rinnovabi.it) – Le operazioni di decommissioning nucleare a Fukushima hanno subìto l’ennesima battuta d’arresto. Il robot inviato dentro uno dei reattori danneggiati per individuare il combustibile fuso si è bloccato, e ha dovuto essere abbandonato.
Il gestore dell’impianto, la Tokyo Electric Power (Tepco), ha detto che il robot ha smesso di muoversi venerdì, durante la prima ispezione del vessel nel reattore n. 1, uno dei tre colpiti dalla combo di terremoto e tsunami nel marzo 2011. Più di quattro anni dopo, i livelli di radiazione all’interno dei tre reattori sono ancora troppo alti per consentire agli esseri umani di entrarvi fisicamente.
Tepco ha recentemente ammesso che la tecnologia dei robot per recuperare il combustibile nucleare è ancora in fase di sviluppo, e stamattina ha dichiarato che dovrà tagliare i cavi che lo legano al controllo a distanza e inviare un’altra macchina simile per ricominciare le operazioni.
Il robot è sviluppato da Hitachi-GE Nuclear Energy insieme all’Istituto Internazionale di Ricerca per il Nuclear Decommissioning. Secondo le rassicurazioni avrebbe dovuto essere in grado di funzionare per circa 10 ore, anche se esposto a livelli di radiazione che potrebbero causare malfunzionamenti ai comuni dispositivi elettronici.
Il mini cingolato ricorda i “Transformers” , dato che riesce a modificare la sua morfologia a seconda dell’ambiente in cui deve muoversi ed operare. In questo frangente, era stato inviato per fotografare l’interno del recipiente, e registrare temperature e livelli di radiazione.
Aveva mappato 14 sui 18 punti stabiliti quando si è bloccato, tre ore dopo l’inizio del suo viaggio intorno al contenitore. La causa del problema è ancora sconosciuta.
Tepco ripone le sue speranze su una nuova generazione di robot telecomandati, che dovranno operare in questo modo: il primo monitora lo stato e la posizione del combustibile fuso, mentre gli altri si occupano di rimuoverlo.
Lo scorso anno, a causa dei pericoli derivanti da un eccessivo livello di radiazioni Tepco e il governo giapponese sono stati costretti a ritardare di 5 anni l’inizio della rimozione del combustibile dal reattore. Così, la tabella di marcia è stata aggiornata dal 2020 al 2025. Secondo le ultime stime, lo smantellamento dell’impianto di Fukushima dovrebbe durare almeno 40 anni e costare parecchie decine di miliardi di dollari.