Déjà vu per questi Giochi olimpici che sia apriranno a breve nella capitale inglese. L’inquinamento londinese potrebbe danneggiare gli atleti impegnati in gare di resistenza fisica
(Rinnovabili.it) – Anche per quelle che si sono presentate come le Olimpiadi dalle credenziali più verdi mai esibite, c’è una pecca ambientale che non è passata inosservata. A rivelarla è Keith Prowse, consulente medico e per le malattie della respirazione della British Lung Foudation, che in questi giorni ha lanciato l’allarme smog per i Giochi londinesi. Un allarme serio diffuso a soli due giorni dalle accuse rivolte al sindaco di Londra di aver alterato i dati sull’inquinamento e che richiama inevitabilmente alla mente le polemiche scoppiate in occasione dei Giochi di Pechino, quando la capitale cinese era dovuta correre a misure d’emergenza per arginare la cappa di smog che tiene regolarmente sotto scacco la metropoli.
Secondo Prowse la cattiva qualità dell’aria della City potrebbe compromettere seriamente le prestazioni degli atleti in gara, in particolare di quelli impegnati in discipline che richiedono sforzi fisici prolungati. “In presenza di alti livelli di smog gli atleti, soprattutto nelle gare di resistenza, non raggiungeranno le loro massime prestazioni e soffriranno di più quelli a rischio asma. Gli atleti si stanno esercitando al massimo, trattenendo parecchia aria nei polmoni. Se l’aria è inquinata si infiammano le vie respiratorie e si potrebbe andare incontro a un significativo effetto sulle gare di resistenza come la maratona, qualsiasi prova oltre i 400-800m, e la vela”. Oltre a percentuali preoccupanti di PM10 o PM2.5, la città risentirebbe di livelli di biossido di azoto gas tossici (NO2) tra i più alti delle 27 capitali europee e paragonabili secondo gli esperti proprio a quelli registrati a Pechino prima che venisse dimezzato il traffico cittadino.