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La CO2 diminuisce le capacità cognitive e di apprendimento degli studenti

Il recente studio condotto da un team di ricercatori ha dimostrato gli effetti negativi della CO2 sulle capacità cognitive e di apprendimento degli studenti. Il più delle voltea, arieggiare l’aula aprendo le finestre potrebbe produrre effetti peggiori

Credit: airunique (pixabay.com)
Credit: airunique (pixabay.com)

Se in classe c’è poco ossigeno e molta CO2 le capacità cognitive e di parrendimento degli studenti calano

(Rinnovabili.it) – Livelli più alti di CO2 potrebbero in futuro avere un impatto negativo – anche – sulle nostre capacità cognitive. A suggerirlo sono i dati emersi dalla ricerca condotta da un team di ricercatori dell’Università del Colorado Boulder, della Colorado School of Public Health e dell’Università della Pennsylvania.

Ne dettaglio, lo studio ha per la prima volta dimostrato che alti livelli di CO2 possono avere impatti negativi sulle capacità di apprendimento dei bambini, il più delle volte confinati in ambienti chiusi come le aule scolastiche. In realtà che alte concentrazioni di anidride carbonica e inquinanti indoor portassero a deficit nelle capacità cognitive era già stato unanimemente dimostrato da precedenti studi. In questo caso, tuttavia, oltre a concentrarsi sulle capacità di apprendimento degli studenti, lo studio ha però dimostrato che il problema non può essere risolto semplicemente aprendo la finestra per consentire una migliore ventilazione, poiché “l’aria fresca” che entra nella stanza presenta a sua volta – in moltissimi casi – alti livelli di CO2.

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I ricercatori sono arrivati ad una simile conclusione conducendo un esperimento che ha ricreato due possibili scenari. Nel primo caso veniva ridotta la quantità di CO2 presente nell’aria dell’aula; nel secondo la stanza veniva semplicemente arieggiata aprendo la finestra. I ricercatori hanno quindi notato che nel primo scenario gli studenti erano comunque ancora esposti a così tanta CO2 da produrre una riduzione delle capacità cognitive del 25 percento entro il 2100. Nel secondo, invece, cioè lo scenario “normale”, una volta aperte le finestre, gli studenti erano esposti a così tanta CO2 che le loro capacità cognitive hanno subito una riduzione del 50 percento. Ovviamente, molto dipende dalla qualità dell’aria esterna: nei centri urbani, aprire la finestra per arieggiare la stanza potrebbe dimostrarsi una soluzione ancora peggiore, poiché l’aria “fresca” che vi entrerebbe sarebbe addirittura peggiore di quella respirata all’interno dell’aula. Al contrario, in un luogo con una migliore qualità dell’aria, arieggiare una stanza chiusa, specialmente se occupata da un elevato numero di persone, gioverebbe alle capacità cognitive degli studenti.

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