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Foreste: la gestione cambia col tempo

Studiosi finlandesi hanno confermato la necessità di strategie di gestione forestale studiate ad hoc, che tengano conto delle specie ma anche delle variabili determinate dal cambiamento climatico e dalla crisi

(Rinnovabili.it) – Quando si presenta la necessità di elaborare una strategia di gestione delle foreste sono numerosi i fattori che vengono presi in considerazione. Si passa dalla necessità della rotazione delle specie arboree al calcolo del diradamento e del rimboschimento delle aree. Grazie ad un nuovo studio finanziato dall’Ue e redatto da ricercatori finlandesi pare ovvio però che a causa delle incerte dinamiche di crescita economica rese meno prevedibili rispetto al passato dalla crisi e in conseguenza agli effetti spesso negativi del cambiamento climatico questi metodi classici appaiono alquanto inefficaci.

I ricercatori finlandesi che hanno completato lo studio ritengono infatti necessario ridimensionare le strategie a seconda delle nuove situazioni climatiche: le incertezze climatiche, la crescita non omogenea degli alberi e il prezzo variabile del legname. Analizzando un appezzamento a presenza mista di pino silvestre, abete rosso e betulla nella zona nord della foresta boreale gli studiosi hanno potuto elaborare degli standard di crescita e i relativi anni di taglio che permettono di redigere schemi di gestione più precisi.

Prevedendo l’andamento della crescita delle foreste e pianificando il taglio del legname sarà quindi più semplice e redditizio gestire le foreste senza danneggiarne gli equilibri. Lo studio, sostenuto da MOTIVE (“Models for Adaptive forest Management”), ha ricevuto circa 7 milioni di euro di finanziamento nell’ambito del Tema Ambiente del Settimo programma quadro dell’UE (7 ° PQ).