Nonostante l'annullamento della legge che vieta la diffusione delle buste di plastica i consumatori hanno scelto di dire no ai sacchetti inquinanti. Nei supermercati di San Paolo in vendita solo bioshopper e sporte riutilizzabili
(Rinnovabili.it) – Anche in Brasile la maggior parte della popolazione, comprese le associazioni ambientaliste e i funzionari pubblici vedono la legge che vieta il commercio dei sacchetti di palstica un metodo per aiutare i cittadini a capire meglio come gestire correttamente i rifiuti domestici. Per aiutare consumatori e ambiente dallo scorso mercoledì l‘80% dei supermercati nello stato di San Paolo non smercia più sacchetti di plastica aderendo ad una iniziativa siglata tra l’Associazione Paulista dei Supermercati (Apas) e il governo dello stato.
In alternativa gli esercizi stanno mettendo a disposizione dei clienti scatole di cartone e buste riutilizzabili, oltre ai comuni sacchetti biodegradabili, anche se la legge che vietava il commercio delle buste inquinanti è stata annulla i supermercati hanno deciso di firmare un accordo che ha portato comunque al raggiungimento del risultato sperato, ovvero e la riduzione della diffusione di shopper inquinanti. In questo atteggiamento gli ambientalisti e i funzionari pubblici vedono quindi un metodo educativo che può portare i consumatori ad adottare pratiche di gestione dei rifiuti più sostenibili, ha specificato la responsabile del consumo sostenibile del Ministero dell’Ambiente, Fernanda Daltro, dichiarando “La gente imparerà a separare i rifiuti secchi dall’umido, che è ciò di cui abbiamo veramente bisogno rispetto a quando si usava il sacchetto di plastica se non vogliamo fare un pasticcio.”
Ma è stata immediata la reazione dell’industria dei materiali plastici che ha accusato i supermercati di guardare ai propri interessi economici mettendo a rischio la sopravvivenza del settore.